La vicenda dei cellulari infettati dal software Graphite solleva più di un problema.
Il software viene installato all'insaputa degli utenti ed è potenzialmente così invasivo delle libertà personali che l'israeliana Paragon, la società che lo ha inventato, pare lo venda solo alle istituzioni degli Stati che ne garantiscano un uso limitato all'antiterrorismo.
All'insaputa degli utenti ma evidentemente non di Whatsapp che, per tutelare la propria reputazione, ha avvertito gli utenti infettati facendo uscire la sorprendente notizia che in larga parte sono legati al mondo delle ONG e del giornalismo libero e d'inchiesta.
A questo punto qualcuno dovrebbe spiegare come libera informazione e volontariato umanitario possano essere considerati "terroristici", e quale tutela offra l'Autorità per la Cybersicurezza Nazionale, ma temo nessuno lo farà.
Molti invece quelli che pensano "male non fare, paura non avere" finché qualche altro software...
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