L'ex Ministro Brunetta, ora Presidente del CNEL, respinge ogni idea di introduzione del "salario minimo" in Italia definendola, con una difficile arrampicata, addirittura pericolosa.
Il salario minimo è un argomento mal visto, come un cane in Chiesa, sia da chi tradizionalmente mira solo al maggior profitto sia purtroppo da chi sostiene, come la CISL di Sbarra, siano sufficienti i Contratti Collettivi e la relativa contrattazione.
Il salario minimo è un argomento mal visto, come un cane in Chiesa, sia da chi tradizionalmente mira solo al maggior profitto sia purtroppo da chi sostiene, come la CISL di Sbarra, siano sufficienti i Contratti Collettivi e la relativa contrattazione.
Ma davvero si pensa che le due cose siano in contrasto? E a cosa dovrebbe tendere la contrattazione collettiva se non a garantire, ma possibilmente ad aumentare, quel trattamento (almeno) dignitoso previsto proprio dalla Costituzione?
E quale la pericolosità della sua introduzione se non la paura del "lavoro nero" che però andrebbe combattuto non certo sul terreno della concorrenza al ribasso.
E quale la pericolosità della sua introduzione se non la paura del "lavoro nero" che però andrebbe combattuto non certo sul terreno della concorrenza al ribasso.
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