Un compito difficile quello di Tajani oggi a Pechino: non rinnovare il patto della "via della seta" per sconfessare l'imprudente apertura di Conte, mal digerita dagli USA, ma contemporaneamente non perdere i vantaggi economici derivanti dagli accordi commerciali sottostanti.
Ci vorrà molta fantasia, ma su questo terreno siamo abbastanza bravi.
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