Prosegue la spedizione italiana in Africa alla ricerca non delle fonti del Nilo ma di quelle energetiche alternative alle russe. Con Draghi malato saranno gli esploratori Di Maio e Cingolani a cercare di stringere accordi con il Congo e l'Angola dopo quelli siglati con l'Algeria e con l'Egitto. Giusta la necessità di diversificare quanto più possibile le fonti anche se l'unica strada da perseguire per non continuare a doversi turare il naso sarebbe quella delle fonti rinnovabili autonome e di una Politica Energetica comune europea.
Nessun commento:
Posta un commento