Sembra che il "si vis pacem para bellum" stia avendo la meglio.
Al vertice della NATO all'Aia st per essere approvato il progressivo aumento dei contributi fino al 5% del PIL di ciascuno degli Stati aderenti.
Cifre enormi che probabilmente servono più a risollevare le economie traballanti di qualche Stato che a costituire una valida difesa militare da un nemico in cui non tutti credono.
Oggi le circostanze Ucraine hanno aiutato ad individuarlo nella Russia di Putin, e già qui con molti distinguo, ma fra dieci anni? Se il nemico fosse un altro?
Quanti oggi con il sovranismo montante sono pronti a scommettere sulla solidità del patto di sostegno reciproco costituente il motivo che, in altri tempi e circostanze, ha portato alla fondazione dell'Alleanza Atlantica ?
Il fatto è che i corretti investimenti per la difesa dovrebbero essere indirizzati ad eliminare le cause delle ingiustizie che provocano le guerre.